Primo volume della collana "Joseph Ratzinger. Testi scelti". Dalla Prefazione di Papa Francesco: "Ogni volta che leggo le opere di Joseph Ratzinger/ Benedetto XVI mi diviene sempre più chiaro che egli ha fatto e fa "teologia in ginocchio": in ginocchio perché, prima ancora che essere un grandissimo teologo e maestro della fede, si vede che è un uomo che veramente crede, che veramente prega; si vede che è un uomo che impersona la santità, un uomo di pace, un uomo di Dio. E così egli incarna esemplarmente il cuore di tutto l'agire sacerdotale: quel profondo radicamento in Dio senza il quale tutta la capacità organizzativa possibile e tutta la presunta superiorità intellettuale, tutto il denaro e il potere risultano inutili; egli incarna quel costante rapporto con il Signore Gesù".
«Una nuova generazione di cristiani è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui l’amore non sia avido ed egoista, ma puro, fedele, e sinceramente libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un amore che promuova il loro bene e irradi gioia e bellezza. Il mondo ha bisogno di questo rinnovamento!» Joseph Ratzinger/Benedetto XVI
La breve antologia sui sacramenti che qui viene presentata è guida preziosa alla vita cristiana. Evidenzia da una parte il centro della riflessione teologica di Benedetto XVI. Dall’altra manifesta la sua sensibilità pastorale che invita e accompagna i cristiani ai sacramenti, la fonte che sola può nutrire e rendere feconda la loro vita di fede.
Il concetto di segno sotteso alla visione dei sacramenti del teologo e pastore Joseph Ratzinger/Benedetto XVI poggia su uno dei cardini del suo pensiero: l’equilibrato rapporto tra natura e grazia, tra fede e ragione nel pensiero e nella vita del credente.
Un ottimo strumento per accostarsi ai singoli sacramenti, per comprendere e vivere la contemporaneità con Gesù, il legame d’amore con Gesù e la sua Chiesa.
La Chiesa accompagna da duemila anni lo sviluppo della società occidentale, che oggi come mai prima si trova ad affrontare tensioni e sconvolgimenti profondi dovuti a cause molteplici, complesse, che si intrecciano tra loro: la globalizzazione, il libero marcato, le biotecnologie, l'emergere di nuove libertà. I confini si spostano, si assottigliano, finiscono quasi per scomparire e l'uomo, attraverso il suo sapere e la sua libertà, apre da sé e per sé un vasto campo di esperienze e di possibilità senza precedenti. Dei nuovi modi di essere. Per coloro che hanno fede nella Rivelazione divina, le auto-trasformazioni di questa "immagine" di Dio che è l'umanità, non possono non suscitare delle domande: ciò che sta accadendo è ciò che Dio ha voluto? Ciò che l'uomo crea - o distrugge -, acquista un significato, un senso, mediante la fede? La Chiesa è ancora oggi un testimone credibile e attendibile di fede vissuta? Questi interrogativi, compresi nella loro dimensione sociale e politica (eutanasia, aborto, omosessualità, manipolazioni genetiche, tutela della natura) animano queste conversazioni. Le parole di Mons. Léonard possono piacere o meno, ma certamente non lasceranno indifferente il lettore che, credente e non credente, troverà in queste pagine la possibilità di un confronto, di un dialogo. Ed è questo ciò di cui il nostro secolo, ovviamente, ha più bisogno. Con urgenza.
Un saggio di ispirazione mariana, in forma di excursus storico-religioso sulle origini, lo sviluppo, gli stili, le formulazIoni, i modelli e i momenti più rappresentativi della devozione mariana nei secoli, arricchiti nella sua incessante elaborazione delle testimonianze ufficiali del Magistero ecclesiale.
Un'analisi sistematica delle espressioni e dei linguaggi più rappresentativi, dei segni rivelatori, come pure delle figure più eloquenti, che hanno avuto come tema Maria e che si sono succedute nel corso della lunga storia della Chiesa fino ai nostri giorni.
Vittorio Todarello ha 68 anni, risiede in provincia di Vicenza, svolge la professione medica e da qualche anno ha messo a frutto un ricco patrimonio di esperienza umana e umanistica accumulato nel tempo dedicandosi alla scrittura, soprattutto nell'ambito della Storia della Chiesa.
Se Giovanni Mucci fosse stato contemporaneo di Blaise Pascal (1600 e dintorni), qualcuno avrebbe potuto pensare che il Dialogo di un uomo con suo Dio altro non è che il frutto dell'amicizia di Mucci con il grande filosofo, matematico e teologo francese, autore dei "Pensées"(Pensieri) rimasti incompiuti per la sua morte prematura. Gli appunti di Pascal sembrano trovare infatti in questo testo, come tessere di un mosaico, la loro completezza in un'opera apologetica a difesa tout court del Cristianesimo nella sua esaustiva descrizione, sotto forma di un dialogo fra l'autore e il Dio della Rivelazione cristiana.
Meditazioni teologiche sulla bontà di Dio verso l'uomo.
La famiglia è sempre più in pericolo a causa della crescente secolarizzazione e del pervadente relativismo dei valori che attanaglia la società contemporanea. Nella famiglia si gioca la verità integrale dell'uomo; essa può essere considerata a ragione un raggio di luce per la frammentata e disgregata società contemporanea. Non dobbiamo avere paura di proporre il piano di Dio sulla famiglia, la bellezza enorme che essa rappresenta per ogni uomo e la speranza che essa rappresenta per il futuro della nostra vita e della intera comunità degli uomini. Il volume senza pregiudizi individua i problemi che affliggono la famiglia contemporanea suggerendo possibili soluzioni da un punto di vista pastorale e sociale.
Grazie alla loro esperienza di pastorale sia in Italia che in territori di missione, gli autori testimoniano in queste pagine di riflessione teologica il travaglio della Chiesa di oggi, che con fatica cerca di uscire da una situazione di stallo, di egoismo e di privilegio, per tornare a mettersi veramente a servizio dell'umanità intera e di tutto il creato. C'è la rassegnazione diffusa, anche all'interno della Chiesa, che l'egoismo sia la legge che impera nel mondo a tutti i livelli. Sembrerebbe che non ci sia più niente da fare. I poveri sono destinati inesorabilmente a continuare a soffrire, mentre altri difendono i loro agi. Spesso, coloro che cercano il senso della vita in Dio lo trasformano nel primo degli egoisti, per poter giustificare il loro egoismo: l'onnipotente al servizio dei potenti cattivi. Il poeta Mu'in Bsisunei suoi Quaderni Palestinesi trascrisse una frase imparata da bambino da un condannato a morte palestinese: «I ricchi hanno Dio e la polizia, i poveri hanno le stelle e i poeti». I poveri non sembrano percepire ancora oggi chiaramente che Dio sta dalla loro parte. L'immagine di un Dio potente e guerriero, simile ai forti del mondo, ha radici profonde difficili da estirpare perché si richiede un cambio di orizzonte nella fede in Dio. Gli autori non pretendono di dire qualcosa di nuovo su Dio, ma cercano di dirlo in modo nuovo, legato al vissuto dell'uomo di oggi, alla sua storia, alle sue domande di senso.
Risultato delle lezioni della Cattedra Cardinal Mercier, tenute da Gilson all'Università di Lovanio nel 1952, Le metamorfosi della città di Dio è un brillante excursus del concetto di "città di Dio" da Agostino a Comte, passando attraverso Ruggero Bacone, Dante, Cusano, Campanella, l'abate di Saint-Pierre, Leibniz. Il filo rosso è la trasformazione del concetto agostiniano di civitas Dei nella Cristianità medievale, e , successivamente, nella società universale degli uomini che sta al centro del pensiero moderno. La metamorfosi è il risultato della secolarizzazione dell'ideale originario. L'ultima sua forma è l'Occidente europeo, la cui costruzione ideale, come si ricava da molti passi del volume, è, tra approvazione e riserve, il vero tema del testo di Gilson.
Rimettere Dio al centro della nostra vita e' assolutamente necessario e indispensabile, poiche' solo una laicita' ''sana e positiva'', che tenga sempre presente la figura di Dio nelle nostre azioni, puo' portare alla realizzazione del bene comune.